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al testo di Mariolina La Monica
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Crune
In questa collana di conchiglie, su questo fuoco chiacchierare con le stelle e andare come l’acqua placida di un fiume. Sulle linee divelte flettersi alla rabbia per quel cenno di troppo per la parola non detta per tutto un discorso capito. Sul sangue versato sorridere alla smania per quella canzone nel petto che tagli e ritagli come un ladro e canti e ricanti sottovoce. E attendere che sul profilo del giorno si posi la primula scalfita della sera quando confusi arabeschi attorciglieranno al muro sagome che portano e sentirai l’onta delle cose rimaste impigliate a nubi inquiete a quella luna smaltata e guercia!
Ma sentirai il profumo di un verso d’amore e – goccia dopo goccia – lascerai scivolare nell’alambicco il solito agro-dolce clemente sperando che la partorisca steli e che domani – pantofole ai piedi – al posto tuo emerga un monumento dallo sguardo lucente.
Quanta follia redenta in questo tentare di avvicinarsi al sole per caderci! |
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